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GIGI PIANA

“ricerca_d_identità”

Gigi Piana. “ricerca_d_identità” è infatti il titolo di una serie di lavori legati da una tematica comune: l'indagine attorno al concetto di identità, personale e collettiva.

In un mondo fluido ed in forte evoluzione la formazione dell'idea di sé e dell'altro è in continua mutazione, attraverso la tecnica personale sviluppata da Gigi Piana, l'intreccio di materiali, veri e propri tessuti composti da fotografie realizzate dalla fotografa polacca Ewa Gleisner, stampate su acetati trasparenti o su pvc, tagliati in trama ed ordito ed intessuti, in un minuzioso e delicato lavoro che l'artista biellese e la sua assistente Luisella Campesan elaborano per ore, le immagini si miscelano tra di loro ridefinendo, visi, corpi, non tanto alla ricerca di una definizione ma a sottolineare le capacità performative della propria identità in movimento.

 

“Il lavoro di Gigi Piana si colloca all'interno di questa analisi per cercare attraverso uno studio nelle arti visive, di fornire una lettura che riesca a coniugare una profonda riflessione sul concetto di identità a una ricerca formale innovativa. Il corpo è l'elemento che trova nell'opera finita un momento fondamentale - ma non unico - nel percorso alla base della ricerca dell'artista biellese. Un tentativo di definire l'identità che si riconosce attraverso una ricerca biografica e introspettiva capace di rielaborare i linguaggi degli artisti che lo hanno preceduto.

 

Opere in cui l'intreccio diviene concetto fondamentale, nella composizione formale così come nella ricerca. Stampe su acetato trasparente o pvc che raffigurano ritratti e corpi i cui soggetti sono l'artista stesso e persone a lui vicine – come ad esempio il padre - vengono ritagliate in piccole strisce, per essere successivamente ricomposte a creare nuove immagini, simulacri dell'intreccio di quei soggetti originali.

Siamo emanazioni delle nostre interazioni. Ecco dunque che le isole si ricombinano in arcipelaghi, abitati da soggettività differenti e da individui dall'identità in continua crescita e relazione. La stessa manualità sapiente alla base dell'atto di intrecciare trova origine nella memoria antica dell'uomo: un gesto della storia collettiva riproposto in un lavoro artistico che si prefigge una ricerca su uno dei temi più complessi e combattuti dell'umanità.

L'intreccio è coesistenza, accettazione non succube ma a pari dignità, di altri individui nel rispetto reciproco.

La tela - supporto tradizionale delle arti visive - assurge a luogo simbolico in cui si incontrano idealmente l'analisi sulla quotidianità esperienziale dell'artista e la storia dell'arte stessa. Nelle opere di Gigi Piana si trova citata molta della storia dell'"Arte ritrattistica" da Rembrandt a Bacon; ma è sicuramente il lavoro del concittadino Michelangelo Pistoletto a stimolare nell'artista una rivisitazione intellettiva del tema identitario, qui affrontato - letto - rivisto attraverso le forme ed i linguaggi legati al contemporaneo, senza tralasciare uno sguardo sull'uso disciplinato del corpo proprio della performance e del teatro. (…)” Alessia Locatelli

gigi piana

Artista visivo, con esperienze maturate negli ambiti delle installazioni e della performance.

Nell'arco degli anni ha svolto la sua personale ricerca utilizzando e creando un peculiare linguaggio personale, utilizzando materiali trasparenti, fili rossi, scritte, elementi minimi sia nei lavori a muro che in performance ed installazioni site specific. Nell'ultimo periodo la sua ricerca artistica si è concentrata in relazione alla tradizione tessile biellese, utilizzando l'intreccio, tessuti di materiali plastici come propria cifra stilistica. Vive e lavora tra Torino e Biella.

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